giovedì 17 novembre 2016

Quel nemico del mio tempo

Il tempo. È il nemico giurato di tutti noi esseri umani. È nemico del ritardatario, di colui che deve concludere un contratto, dello studente in piena sessione d' esami, ma soprattutto è un nemico in amore.
Chiunque, me compresa, ha paura del tempo perché porta con se il cambiamento e non sempre questo è piacevole.
I ragazzi non vedono l'ora che passi questo benedetto tempo per scoprire tutto ciò che la vita ha in serbo per loro. Scoperte, vite da vivere, lacrime ma anche sorrisi; i vecchi invece lo temono perché più passano le ore più sentono alle loro spalle l'ombra della morte, l'unica che il tempo se lo porta via e lo seppellisce per sempre.
I giovani hanno minuti da perdere dietro stupide cose che a quell'età sembrano talmente di vitale importanza da tralasciare ciò che lo è nella realtà. Gli anziani invece non hanno un minuto da perdere e cercano di viversi al massimo quei 1440 minuti del giorno senza dormire, senza fermarsi un secondo perché per quello ci sarà un'eternità.
Alle volte fisso i miei nonni perché sul loro volto è impresso il trascorrere del tempo. Le rughe, le imperfezioni della pelle, le mani che tremano, la schiena curva per i troppi anni di lavoro.
E se da un lato rido, dall'altro avverto una fitta al cuore perché in loro non c'è alcun tempo.
È come quando leggi un libro che ti è piaciuto cosi tanto e ti ha fatto anche emozionare da non voler giungere alla fine, ma ad un tratto ti accorgi che ti rimangono solo pochi fogli prima della copertina finale.
Ma io non voglio giungere al termine e soprattutto non lo voglio con il rimpianto di non aver fatto abbastanza, di aver vissuto con l'angoscia nel cuore, ma soprattutto di non aver amato.
E mi domando come facciano gli uomini a rimanere inermi davanti al trascorrere del tempo. Dapprima decantano progetti di vita più o meno imminenti: lavoro, matrimonio, figli; tutto entro una scadenza precisa, come quella indicata sulle bottiglie del latte.
Poi ad un tratto si dimenticano di tutto questo e vivono così, allo sbaraglio, con l'orgoglio che gli impedisce di vivere i fatidici minuti della giornata.
Io ho paura del tempo e non me ne vergogno. Lo temo perché cambia e plasma. Lo temo perché può essere la nave della speranza, ma può anche essere il Titanic, e tutti conosciamo il suo destino.
Il tempo è amico e nemico e in pochi secondi ti ritrovi a cambiare i tuoi baci nei suoi confronti in cazzotti carichi di rabbia e dolore per l'averti portato via un caro, un familiare, il tuo amore!
E non puoi prendertela con nessuno perché il tempo è come un treno, viaggia dritto sui binari, seguendo il suo itinerario e devi essere tu bravo a salirvi su, aspettandolo puntuale alla tua fermata.


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